Beschreibung:
<jats:title>Riassunto</jats:title>
<jats:p>Sulla base della definizione aristotelica dell’uomo come zóon logón echón e zóon politikón e dell’amicizia come una dedizione disinteressata agli altri che non comporta vantaggi politici o economici (Etica Nicomachea, 1155a- 1156a), Dante descrive nell’Inferno le pratiche sociali di amicizia e di inimicizia. Nel medioevo, l’amicizia non è proprio un rapporto di vicinanza e di intimità. Dante non rappresenta amicizie personali, ma le condizioni antropologiche del comportamento sociale umano. Il comportamento ostile dei personaggi nell’Inferno si rivela come l’immagine negativa dell’uomo come essere sociale che pensa e parla.</jats:p>